Ciao sono Matteo e benvenuti in una nuova uscita di Digital Scenario.
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Oggi parliamo di Chiara Ferragni e del Pandoro-gate. Ma non solo, promesso.
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L’influenza (quella vera) non muore e 2 cose da imparare dal Pandoro-Gate
Per me non parlare del caso Ferragni-Balocco era effettivamente difficile. Anche se quando scatta tutto questo clamore polarizzato fatico a trovare il giusto spazio per fare riflessioni che non finiscano nel calderone.
Proprio per questo non entrerò troppo nella questione del Pandoro-gate, soprattutto sulla parte del giudizio etico. Non tocca certo a me. Ma mi soffermerò su qualche riflessione lato progettualità con talent e creator che possiamo trarre dal caso i questione.
Crisis Management dedicato
Parlare oggi di gestione della crisi è qualcosa di molto più semplice che in passato. A furia di sculacciate i brand lo hanno assimilato al meglio questo mantra, allestendo chi meglio (chi peggio), piano di azione utili a contrastare possibili criticità che possono, purtroppo, sempre emergere.
Il reale problema è che oggi lo scenario è talmente frammentato e fluido che non basta più una strategia “alta” di massima. Servono sempre di più declinazioni dedicate per le varie brand activation che includono le peculiarità delle stesse e, conseguentemente, risposte adeguate e customizzate.
Con creator e talent l’esposizione, ad esempio, è estremamente più alta che sui canali proprietari, con livelli di polarizzazione spesso già consolidati. Senza contare quanto sulle properties del creator avremo un livello di controllo e libertà di azione minore. Bastano questi due punti a far capire quanto cambi, profondamente, il paradigma.
Avere un piano di crisis management pronto e condiviso anche con il talent, soprattutto per progettualità come quella Ferragni-Balocco molto ampie e costose diventa un vero must quindi. Un must anticipato da attività quali una verifica e analisi più profonda e completa delle figure da coinvolgere. Siamo arrivati, in parte, ad analizzare la followerbase (amen), ma spesso, troppo spesso, ci si ferma lì, senza comprendere quanti altri elementi siano fondamentale per una corretta evaluation.
Il controllo non può (deve) mai mancare
È innegabile che il grande impatto di creator e influencer negli ultimi anni abbia spostato il controllo nelle loro mani. Brand e agenzie devono spesso accettare tanto (troppo) pur di lavorare con tali figure. Non mi lamento di questo, sia chiaro, certo è però che questo espone i brand a problemi spesso enormi e data oggi la centralità dei creator nei progetti di comunicazione e i costi, questa prassi è difficilmente accettabile.
Non parlo di libertà creativa, quella c’è e ci deve essere sempre di più, lasciando liberi i creator di fare ciò che gli riesce bene e portare risultati. Parlo però del non accesso o del non poter avere parole sui contenuti pubblicati e che prevedono pagamento e presenza dei brand.
Sono molti infatti i creator che oggi impongono da contratto di non mostrare il contenuto o di non modificarlo anche dinanzi a richieste sensate del brand. Una richiesta che è grave per l’assenza di controllo di uno degli attori principali, l’azienda, ma anche e soprattutto perché non sempre seguita da team con la giusta preparazione. Mi trovo spesso a discutere con talent e agenzie sull’uso, ad esempio, dell’#ad e non sempre, fidatevi, trovi una conoscenza profonda di regole e norme, giusto per dare un esempio.
Influencer marketing è sinergia, ma da entrambi i lati.
Crisi o no, l’influenza vera resta
Ho parlato spesso nelle ultime settimane della capacità di alcune figure di influenzare realmente, spostare opinioni e spingere gli utenti all'azione. Influenza quindi reale, concreta nel vero senso della parola.
Piaccia o no (e con questo non voglio certo dire che quanto emerso sia positivo o non meriti, nel caso, reprimende) Chiara ha questa capacità. Lo dimostrano i tanto utenti che, nonostante forti evidenze, ancora la difendono a spada tratta.
Ma ancor di più che la tuta utilizzata nel video di scuse (anche sullo studio, a tavolino, di quel contenuto andrebbe detto molto e consiglio questo articolo https://lnkd.in/dmB6ENgD), nonostante costi €600 è SOLD OUT.
RIPETO... SOLD OUT.
Vero che non possiamo sapere lo stock… ma sui 40 capi del sito solo 4 sono sold out.
A confermare la “spinta” sono anche le ricerche correlate alla tuta del video fatte dagli utenti. Ricerche che poi hanno spinto anche le keyword di brand (Laneus).
Ho letto molto in questi giorni, anche la bella intervista al buon Paolo Iabichino, ma credo che non sia finita l'era degli influencer, intesi come persone che hanno questa innata capacità di convincimento e di trasporto, quanto più l'epoca di un approccio e di una metodologia di molti nel gestirli (non sempre bene) lato brand.
Campagne (anzi auguri) e progetti da urlo
Oggi gioco in casa e vi propongo gli auguri natalizi fatti da 40Degrees. Una rivisitazione de Il Canto di Natale in chiave creator economy. La particolarità è però un’altra: tutto il podcast, dai testi, alle voci che lo interpretano sono fatte totalmente con l’AI.
Buon Ascolto e tanti auguri!
Vuoi il nuovo report Brand & Marketer di ONIM?
Stiamo preparando la nuova versione del Report Brand&Marketer, una delle principali analisi dell’Osservatorio nazionale Influencer Marketing.
Grazie alle risposte di professionisti come te, potremmo dare un'istantanea dettagliata e completa sul settore.
Per realizzarlo ti chiediamo di darci una mano rispondendo alla survey dedicata
che abbiamo preparato. Pochi minuti che ci permetteranno di diffondere nuovi dati sul tema e supportare l'attività di chi opera in questo settore.
Completando la survey potrai ricevere, anche se non sei associato ONIM, la versione completa del report.
Clicca qui per compilare la survey.
My 2 Cents
Il post con le previsioni 2024 arriva più avanti, promesso. Anticipo solo uno dei temi che per me saranno chiave, sempre di più: la valorizzazione, vera, reale, concreta delle community.
Se ne parla tanto, ma in pochi sono riusciti, davvero, a farne un valore aggiunto. Un driver di comunicazione.
Ci penso leggendo, anzi recuperando, Assembly… Vi terrò aggiornati.
Se non ci conosciamo, io sono Matteo Pogliani, sono un esperto di comunicazione e new media, autore, keynote speaker e docente in realtà come NABA e 24 Ore Business School.
Sono Partner e Head of Digital di Openbox, CEO di 40Degrees e uno dei più noti esperti nazionali nell’ambito dell’influencer marketing.
Ho scritto i primi volumi italiani sul tema: “Influencer marketing: valorizza le relazioni e dai voce al tuo brand” e “Professione Influencer” editi da Dario Flaccovio Editore.
Sono inoltre founder dell’ONIM, l’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing e dal 2021 nel board dell’academy di OBE, l’Osservatorio sul Branded Entertainment e tra i responsabili dell’Influencer Marketing Committee.
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Tuta grigia sold out 🤔 ma quanti pezzi erano in stock … per quello che ne sappiamo magari era 30 … quindi sarebbe da “verificare” prima di postare 😉